
Dublino giorno 1









Ci svegliamo con calma nella capitale irlandese, facciamo la nostra abbondante colazione e, guida e cartina alla mano, iniziamo il nostro percorso per le vie cittadine.
Il nostro Lodge si trova a nord del fiume Liffey, una traversa di O'Connell Street considerata la principale arteria dublinese. Al centro dell'incrocio di queste due vie si trova lo "Spire"… uno spuntone di acciaio che si staglia verso il cielo per 120 metri, partendo da un diametro di 3 m per arrivare a stringersi in punta in soli 10 cm. È strano ma allo stesso tempo affascinante e fa da punto di riferimento oltre che per noi anche per tutti i dublinesi doc.
Scesi verso il fiume lo attraversiamo percorrendo lo storico O'Connell Bridge. Dublino è piena di ponti: ogni 500 metri circa se ne trova uno. Il più particolare e caratteristico è l'Ha’Penny Bridge, che collega il nord della città con Temple Bar, la zona della città vecchia colma di pub storici e viette colorate.
Noi inizialmente seguiamo il percorso consigliato dalla nostra guida che ci fa passare all'interno del Trinity College e ci mostra le principali costruzioni dublinesi.
Percorrendo queste vie veniamo richiamati dalle urla di un gruppo di vichinghi a bordo di un mezzo anfibio tutto giallo, con tanto di corna in testa! Ovviamente è un'attrazione turistica… e vogliamo forse farcela scappare?! Magda??!?
Eccoci quindi iscritti per il tour delle 16.30! Come bambini.
Nel frattempo raggiungiamo il parco centrale della città dove artisti espongono i loro quadri, e molti sono davvero degni di nota. Ci concediamo una passeggiatina nel bellissimo parco con laghetti, ponticelli, prati verdissimi e fiori colorati… stracolmo di pennuti di ogni specie pronti ad agguantare i tozzi di pane tirati dai bimbi nei laghetti.
Usciti dal parco ci immettiamo in Grafton Street, il cuore di Dublino. Questa larga via tutta lastricata di rosso è pedonale, ma nonostante ciò ci si muove come formiche vista la quantità impressionante di gente che vaga per il centro.
La passeggiata prosegue con innumerevoli soste, sia per ammirare gli artisti di strada, dai musicisti ai burattinai, sia per seguire The Mother che ad ogni negozietto di souvenir (e non) si ferma per ammirare (e comprare) un qualcosa… qualsiasi cosa… basta comprare! Il problema è che la merce in vendita è sempre la stessa, identica in ogni luogo: magliette e gadget di ogni tipo con pecore, folletti, trifogli e pinte di Guinness! La Madre riesce a sorprendersi ad ogni vetrina! Why?!?
Iniziando a sentire un leggero languorino decidiamo di dirigerci verso la zona di Temple Bar, dove dopo una decina di minuti di cammino raggiungiamo l'omonimo e mitico pub dalle facciate rosse, sicuramente il più conosciuto di Dublino. Abbiamo la fortuna di sederci nel cuore del locale che comunque è molto grande ma già affollato.
Dopo pochi minuti inizia l'immancabile gruppo tradizionale che accompagna il nostro pranzo con melodie irlandesi live!
Finito l'economico pranzetto a base di sandwich e Guinness riprendiamo il nostro percorso. Passiamo da una piazzetta piena di artisti di strada, visitiamo l'ennesimo negozietto di souvenir e ci dirigiamo verso il Dublin Castle. Prima visitiamo dall'esterno un'antica cattedrale, poi entriamo nel cortile del castello dove ci troviamo di fronte a quattro bellissime sculture di sabbia rappresentanti i punti cardinali. Uscendo da una porta laterale del cortile, dopo qualche minuto attraversiamo il mercato coperto e ci ritroviamo nella zona commerciale vicino al parco di questa mattina. Sono ormai quasi le 16.00, accompagniamo la Madre a comprare la cassetta per la sua videocamera, entriamo nel modernissimo centro commerciale e dopo una sosta veloce per abbeverarci andiamo al punto di partenza del tour dei vichinghi!
Prendiamo i posti sul nostro mezzo anfibio tutto giallo, troviamo e indossiamo gli elmi con tanto di corna e, dopo un piccolo allenamento di "urla" da parte del simpatico conducente-guida, partiamo alla scoperta di Dublino con questo mezzo diverso dal solito.
Subito tutta la "nave" urla a destra e a manca verso i turisti seduti all'esterno dei vari caffè e pub. Dopo circa mezz'oretta di giro della città, con tanto di allegre spiegazioni da parte del capo vichingo, arriviamo al Grand Canal e il mezzo si trasforma!
Ci attendono due ometti che ci distribuiscono i giubbetti di salvataggio che prontamente indossiamo, attaccano due siluri di plastica ai lati del mezzo e dopo un paio di manovre entriamo con le ruote in acqua e magicamente ci troviamo su una barchetta in mezzo al canale! Fantastico!
La navigazione dura circa 15/20 minuti, la guida ci mostra i vecchi studios degli U2 con tanto di palazzo fatto costruire da Bono, con tanto di barzellette su di esso.
Torniamo sulla terraferma e dopo una decina di minuti di urla ai turisti torniamo al punto base. Scambiamo due parole con la guida che viene spesso in Italia da amici bergamaschi, scattiamo una paio di foto con lui e ci allontaniamo divertiti da questa stramba esperienza.
Ritorniamo su Grafton Street, sempre più brulicante di gente, ce n'è davvero tanta… e torniamo verso il nostro spuntone. Sono ormai le 18 passate e decidiamo di tornare in hotel per un po' di relax. Il percorso è più lungo del previsto, date le innumerevoli soste ai gift shops, ma finalmente riusciamo a riposarci e a farci una doccetta rigenerante.
La Lalla propone una visita all'Hard Rock Café, tappa obbligata, così decidiamo di andarci a mangiare la sera. Dopo un paio di acquisti e un po' di attesa al bar, il nostro aggeggio di plastica vibra e si illumina al richiamo di Jenny: il tavolo è pronto!
Mangiando all'americana ci guardiamo attorno trovando le solite chitarre e foto appese ai muri. Notiamo una parete interamente dedicata agli U2, con tanto di auto colorata dello Zoo TV Tour appesa in mezzo al locale a testa in giù.
Dopo cena ci facciamo una passeggiata in Temple Bar, dove i pub sono stracolmi sia all'interno che all'esterno, con addirittura code per entrare. Per le vie troviamo ancora qualche artista di strada e parecchi personaggi bizzarri ed alticci. Giunta ormai la mezzanotte torniamo verso casa e, stanchi ma contenti, ci addormentiamo al suono delle sirene della polizia!
Good Night.
Zio Moni.
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