Giorno 6 - A Spasso con Charlie

Pubblicato il 15 agosto 2011 alle ore 21:00

Buongiorno Irlanda!!! Ieri il tempo con noi è stato inclemente, continuava a piovere, ma noi abbiamo sfidato la sorte e siamo partiti carichi di adrenalina... sì perché oggi per me è un grande evento... oggi metterò piede sulle isole Aran, tanto studiate a scuola.

Dopo una succulenta colazione irlandese con vista sull’oceano, e saldati i conti con la nostra padrona di casa, carichiamo le valigie in vettura e torniamo verso il porto dove il giorno prima abbiamo preso il traghetto per le Cliffs. Andiamo dal nostro amico Kevin O’Brien, ci rilasciano il biglietto... ora possiamo partire.

Anche stamattina i traghetti sono in ritardo, stavolta causa turisti poco accorti che all’ultimo momento vogliono salire, sì perché effettivamente per le isole Aran i traghetti partono 2 volte al giorno e tornano 2 volte al giorno! Infatti il nostro mezzo appena partito torna indietro a prendere un gruppo di turisti, e indovinate di che nazionalità sono?? Italiani naturalmente, di Milano, infatti Paola attacca subito bottone facendogli presente che in Italia sarebbero rimasti al porto.

Il viaggio è lunghetto, circa un’ora e un quarto di oceano, acqua e freddo... molto freddo e prima fermata a Inishir, arriviamo alla nostra isolotta Inishmore, the big one.

Come scendiamo dalla barchetta ci aspettano pulmini turistici... no, troppo commerciali. Biciclette... no, troppa fatica. Carretti trainati da cavalli... sì, questi sì... e ovviamente scegliamo il più sgarruppato che ci sia, probabilmente il carretto era quello del bisnonno! Il nostro cocchiere in smoking ci parla in gaelico per poi tradurre in un inglese tutto suo il percorso che faremo. Alla fine lo compriamo praticamente a scatola chiusa, non capendo una parola!

Iniziamo la nostra corsa sulla biga lungo piccole stradine di campagna, dove ormai le case sono disabitate e i campi incolti! Che pace che c’è, da una parte l’oceano, con le sue spiagge selvagge, dove solo gli uccelli del posto arrivano. Qui il paesaggio è completamente diverso da quello a cui siamo abituati: la terra è dura, i sassi spuntano dal terreno quasi ribellandosi alle coltivazioni dell’uomo. I muretti corrono lungo le colline delimitando le proprietà, sono veramente tanti e si perdono a vista d’occhio lungo l’orizzonte! Che strano vedere tutto questo, lo avevo visto nel mio libro di geografia, ed ora sono qui, e quindi spiego ai miei compagni di viaggio che, se non ricordo male, per coltivare creavano la terra con alghe e sabbia...

Intanto il nostro amico McDonald con il suo cavallo Charlie continua a correre (che fatica fare le foto), incurante della pioggia! Noi con la nostra copertina di lana sulle ginocchia ci godiamo il momento...

Arriviamo al primo stop, dove McDonald ci fa capire praticamente a gesti che ci aspetterà qui mentre noi camminiamo verso il sito archeologico! Ci dà un’oretta, lui sarà qui al nostro rientro... speriamo di aver capito bene.

Iniziamo la salita su una collinetta rocciosa, siamo a picco sull’oceano quando arriviamo in alto. Che spettacolo! Qui non ci sono protezioni e la cosa è pericolosa, ovviamente zio Moni va sempre nei pericoli e fa piangere anche la Lalla, la quale era spaventata... guardate le foto e capirete!

Stiamo camminando su un sito preistorico, si vedono ancora le fondamenta del muro di cinta, sembra che tutto quello che viene costruito sulle Aran rimanga vivo nei secoli.

Fatte le foto di rito e gustato lo splendido paesaggio delle scogliere dai sassi che sembrano tagliati da un coltello, torniamo verso il calesse. Il nostro amico è stato di parola, è qui ad aspettarci, ci mostra una chiesa del XVII secolo e poi si riparte verso l’altra parte dell’isola, dove ci sono le foche.

Di nuovo piove, ma noi riusciamo comunque a divertirci su questo simpatico mezzo di trasporto. Zio Moni cerca di intrattenere un dialogo con McDonald, chiedendogli tra quanto tempo ci sono le foche. Questo non capisce, allora Zio Moni corre ai ripari facendo la foca, con tanto di verso e manine che battono. Mc capisce subito e ci dice fra poco.

Infatti, di lì a poco, accostiamo su una spiaggia dalla sabbia scura, dove si scorgono le foche in panciolle... caspita, depennate anche le foche!

Arrivati al porto e salutati Mc e Charlie, mangiamo un paninozzo con “Magda!”, acquisto un cappellino delle Aran, qui per la lana sono famosi, e saliamo sul traghetto. Stavolta si parte puntuali, i nostri amici italiani non ci sono... strano, hanno detto che sarebbero rientrati alle 16... che siano rimasti a terra?? Non lo sapremo mai!

Sonnicchiamo lungo il percorso, arriviamo, prendiamo la vettura e arriviamo a Galway, dove ci aspetta un’accoglienza da re nel nostro nuovo e splendido B&B con camera mansardata sull’oceano. La padrona di casa si scusa con noi per il tempo e ci dice che loro quest’anno non hanno visto l’estate...

Girettino in città, con musica tradizionale irlandese dal vivo... che emozione, qui sentono ancora le loro radici musicali, alcuni accennano anche passi di danza!

Stanchi ma appagati torniamo in camera per una notte di riposo.

Ora andiamo a fare colazione... ci aspetta una giornata lunga... il Connemara ci attende!


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