Giorno 3: Impossible is nothing but just do it

Pubblicato il 9 agosto 2013 alle ore 08:03

Buongiorno mondo! Ecco un nuovo giorno che comincia nel migliore dei modi… ci svegliamo col profumo della ricchissima colazione scozzese che ci apprestiamo a divorare e alle 8 in punto ci sediamo al tavolino per goderci le leccornie preparate dall’omino chef del B&B… tutto buonissimo, compreso il primo assaggio di Haggis!

Per chi non lo sapesse, Wikipedia insegna: "L'haggis è un insaccato di interiora di pecora (cuore, polmone, fegato), macinate insieme a cipolla, grasso di rognone, farina d'avena, sale e spezie, mescolati con brodo e bollite tradizionalmente nello stomaco dell'animale per circa tre ore." Squisito.

Tornando a noi… salutato il simpatico ometto tuttofare, carichiamo la macchina e partiamo alla volta di Fort William, con un timido ma benvenuto sole che ci accompagna. Arrivati nella ridente e viva località, ci concediamo un giretto a piedi per la via principale, facendo una capatina all'information point per rubacchiare qualche mappa e un salto in qualche negozietto del centro. Posso dire che il kilt mi dona. Ripartiamo dopo una mezzoretta e, dopo circa 25 minuti di strada, ci fermiamo di nuovo per una tappa obbligata: il monumento di Glenfinnan, che si innalza sulle rive di un fiume e dal quale si può anche ammirare il viadotto sul quale passa giornalmente il “treno di Harry Potter”… noi lo vedremo in stazione più avanti. La scaletta a chiocciola interna che conduce alla cima del monumento è molto stretta, e per uscire al di sopra bisogna passare in una sorta di botola larga poco più di 50 cm… arrampicata divertente e bella vista dall’alto!

Dopo qualche foto di rito si riparte per raggiungere la località di Mallaig, da dove partono i traghetti per l’isola di Skye, dove pernotteremo. Lungo questa strada panoramica incrociamo continuamente la ferrovia tra ponti e viadotti, ma il treno è già passato e ci godiamo quindi la bellezza del panorama dei laghetti che ci accompagnano alla nostra sinistra. Poco prima dell’arrivo (circa 11 km) decidiamo di fare una deviazione per percorrere una via alternativa ma molto suggestiva, che costeggia le sponde delle rientranze dell’oceano ormai vicino! Di fronte a noi si aprono diverse particolarissime bianche spiagge, che decidiamo di visitare a piedi. Ne scegliamo una e scendiamo fino al confine con l’acqua o meglio… fanghiglia tipo sabbie mobili, vista la bassa marea. Tra conchiglie di paguri e non, ci godiamo il panorama con un forte vento che ci fa compagnia e posiamo quindi per farci immortalare anche in questo bel posto tranquillo. Depennate anche le spiagge bianche di Morar, arriviamo verso le 13:30 a Mallaig e (dopo aver visto il treno del maghetto) ci rechiamo subito all’imbarco per i traghetti. Sorpresa! Tutti i traghetti sono prenotati… il primo disponibile è alle 18 ed è l’ultimo della giornata. “Posteggiate un attimo qui”, ci dice lo steward, “e andate a fare i biglietti qua di fronte!”. Noi, abbastanza sconsolati, ubbidiamo e ci mettiamo in coda per i ticket, sperando di prenotare almeno l’ultimo traghetto, visto che abbiamo la notte prenotata sull’isola e per raggiungerla via terra dovremmo fare circa 4 ore e mezza di strada tornando sui nostri passi e risalendo verso nord. Non ho nessuna voglia di guidare così tanto…

Smaltita la coda, tocca a noi e riusciamo a prenotare l’ultimo traghetto delle 18 e, moooolto contenti, pensiamo a cosa fare durante il pomeriggio.

Mentre usciamo dalla biglietteria, un po’ abbacchiati, pensando che tutti i nostri piani sull’isola fossero saltati per oggi, veniamo richiamati dallo steward che ci ha fatto posteggiare e dato la bella notizia: ci chiama e ci dice che, se vogliamo, c’è un posto sul traghetto in partenza in quel momento! E visto che avevamo già pagato i biglietti (per le 18), ci avrebbe fatto salire lo stesso!!! Scatta un’esultanza stile Tardelli, e senza farcelo ripetere due volte ci accodiamo per imbarcarci… praticamente senza attesa, perché il traghettone sta partendo alle 14:00 in punto!!! La cosiddetta: botta di culo!!!

Una volta imbarcati, ancora increduli, torniamo alla modalità programma originale… e per festeggiare ci concediamo un pranzetto tranquillo a bordo che dura giusto 30 minuti, cioè l’esatto tempo di attraversata fino all’attracco su Skye! Eccoci mettere piede anche qui. Scendiamo quindi per ultimi e subito ci dirigiamo verso la prima tappa: la distilleria di Talisker!

Evvai! Percorriamo nuove strade che costeggiano l’oceano e risaliamo l’isola per una cinquantina di chilometri prima di arrivare nei pressi della distilleria. Poco prima incrociamo un paesino dove, al di fuori delle abitazioni, sono esposti una sorta di spaventapasseri che sono delle vere e proprie simpatiche opere d’arte! Crazy! Arrivati nel tempio del whisky, scopriamo che i tour guidati sono esauriti ma poco male… l’assaggio non ce lo toglie nessuno! Cominciamo con un Talisker invecchiato 10 anni per proseguire con il più potente 57°!!! Personalmente li trovo straordinari. Dopo un giretto tra le bottiglie esposte riprendiamo la macchina e percorriamo una stradina a una corsia (con delle rientranze per far passare le altre vetture) e, dopo circa 8 km e un po’ di ricerca, troviamo il posteggino dove lasciare la macchina per partire alla scoperta della nostra prossima meta: le Fairy Pools (le piscine delle fate)!! Per arrivare al corso d’acqua dobbiamo attraversare una verde vallata e camminare per circa mezz’ora, accompagnati da una pioggerellina fine. Dopo qualche danza della Madre, il forte vento fa passare i nuvoloni e la pioggia smette, nonostante il cielo grigio. Arriviamo al corso d’acqua che risaliamo scattando foto alle bellissime pozze azzurre formate dalle innumerevoli cascatelle. Incrociamo qualche temerario che si fa il bagno… e… la voglia di buttarsi scatta imminente!!! Il clima lo sconsiglia, visti i 16° e le pozze gelide, ma l’occasione è imprendibile perché il posto è davvero stupendo!!!

All’improvviso, l’incoscienza!!! Decidiamo di spogliarci e buttarci a turno in una pittoresca e freschissima pozza azzurra dove sguazziamo per pochi minuti, visto il congelamento imminente!!! Riusciamo perfino a fare un autoscatto di gruppo!!! Ci godiamo il momento e ci asciughiamo grazie al vento, che sembra molto meno freddo dopo la nostra immersione!!!

Rivestiti (con qualche mutanda in meno), torniamo verso la macchina e, soddisfatti della fiabesca avventura, partiamo alla volta dei B&B in quel di Portree. Lasciamo i vecchi fardelli in centro città, sopra un delizioso pub, e noi ci dirigiamo verso il nostro isolato, caratteristico e meno dispendioso B&B. Questo però si rivela quasi introvabile: dobbiamo arrivare quasi dall’altra parte di Skye prima di deciderci a chiedere indicazioni. E qual è il posto migliore? Un altro B&B! Capito l’arcano: l’indicazione del posto è sulla casa e non all’inizio della via. La troviamo senza altri problemi e alle 20:00 precise, come da programma, siamo davanti alla porta. Ma cosa accade?? Ci troviamo un biglietto, scritto in splendida calligrafia, che dice che sono desolati ma sono usciti a mangiare e torneranno verso le 21:00. Noi rispondiamo: “Grazie, abbiamo una prenotazione, ora andiamo anche noi a cena e ci vediamo verso le 22:00”. Tornati in quel di Portree, ci fermiamo al pubettino sotto casa vecchie a gustare (tutti copiano da Jenny) un’ottima e tradizionale cenetta!!!

Stanchi, torniamo verso casa e stavolta ci accolgono!! Splendido posto, curatissimo, enorme camera con tanto di accappatoi da SPA e mappe dell’isola!

Il gentilissimo giovane oste prende le ordinazioni della colazione e ci spiega maniacalmente tutte le comodità a cui abbiamo accesso!!!

Buonanotte… ci aspetta un sonno riscaldato dalla termocoperta!!!

Ora locale: 00:38

PS: IMPOSSIBLE IS NOTHING… BUT JUST DO IT!!!


Photo Album – Giorno 3: Impossible is nothing but just do it

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