Stonehaven, ore 8:00… il sole splende nel cielo e noi scendiamo puntuali per la nostra colazione nella veranda vetrata a fianco alla galleria d'arte di Denis. Il simpatico pittore ci cucina i tipici piatti della Scottish breakfast e, quando abbiamo finito di gustarcela, si intrattiene con noi per una bella conversazione chiedendoci di noi, del nostro viaggio e dandoci qualche consiglio per le prossime tappe.
La Madre espone il suo magnifico inglese dicendo a Denis: "Everideiaidensfordesan!" Youuuuh!!! 10 e lode!!!
Caricata la macchina, partiamo alla volta del Glamis Castle, che dista circa un’ora in direzione sud. Arriviamo intorno alle 10:30 e, dopo aver scattato qualche foto alle mucche pelose e all’esterno del castello, compriamo i ticket d’ingresso e posteggiamo. Alle 11:00 parte il tour guidato all’interno dell’elegantissimo e curatissimo castello, dimora dei conti Bowes Lyon, nonché nonni parenti della Regina Madre, che visse qui per gran parte della sua giovinezza!
L’attuale Regina veniva spesso in questa tenuta a trovare i nonni e la troviamo immortalata in diverse foto. Le stanze – dalla sala da pranzo, alla cripta, a quelle da notte – sono tutte tenute in modo maniacale e degne della nobiltà che le ha vissute. Purtroppo non abbiamo documentazione fotografica degli interni in quanto ci è proibito.
Nel centro del castello c’è anche una piccola cappella dove la guida ci narra una storia di fantasmi: pare che qui venga sempre a pregare il fantasma di una duchessa che si siede sempre nell’ultima sedia a sinistra! La guida, pronta a raccontare l’aneddoto e a mostrare il posto vuoto, trova una sorpresa… ci sono seduto io! Eheheeh! Posseduto!
Finito il tour, che dura circa un’ora, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso Saint Andrews, nella penisola di Fife. Raggiungiamo la cittadina, rinomata per la sua università e i suoi resti di un’antica cattedrale, verso le 13:30. Dopo un po’ di coda nel traffico nella via principale, riusciamo a trovare un posteggio in zona molo, alle spalle dei ruderi. Oltrepassiamo le mura ed entriamo per scattare qualche foto a quel che rimane dell’antica costruzione, molto affascinante con le sue pietre diroccate.
Dimenticavo: abbiamo una tabella di marcia un po’ serrata, in quanto siamo legati all’orario di riconsegna auto per le 16:51, per evitare di pagare un giorno in più! Dopo una foto di gruppo scattataci da un gentile spagnolo, corriamo alla vettura mentre scende qualche goccia di pioggia e ci immettiamo sulla Coastal Panoramic Route per gustarci qualche veduta dell’oceano e dei pittoreschi paesini di pescatori che popolano queste bellissime rive.
Poco dopo le 14:30 facciamo una sosta al caratteristico porto di uno di questi villaggi e ci concediamo un Fish & Chips da asporto (come da programma) in uno dei più antichi e famosi baretti di queste sponde. Dopo qualche minuto di coda prendiamo la nostra pietanza e ci sediamo all’esterno per gustarcela con vista oceano… ahinoi, la pioggia improvvisa ci costringe a finire il pasto all’interno della nostra casa viaggiante, che lasceremo da lì a poco.
Proseguiamo sulla Coastal Route in direzione Edimburgo. Facciamo qualche lezione d’inglese alla Madre (fortissima con “l’aggettivo sassone”, parole sue!) e, dopo una ventina di minuti, entriamo in autostrada e puntiamo all’aeroporto. A un certo punto veniamo sorpresi da un acquazzone mai visto: è perfino quasi impossibile guidare per colpa del muro d’acqua che mi occlude la visuale! Sangue freddo… prendo come punto di riferimento la sagoma di un camion avanti a noi e seguo la sua scia. Se fosse uscito di strada l’avrei seguito a ruota! Invochiamo a gran voce una danza del sole, che subito dà i suoi frutti: passiamo dalle cascate del Niagara nel cielo a un brillante sole che ridona la vista ai ciechi!
Oltrepassato un lunghissimo e moderno ponte bianco, arriviamo in prossimità dell’aeroporto e, dopo un paio di cambi di direzione, troviamo un benzinaio dove fare il pieno per riportare l’auto nelle condizioni stabilite da contratto (e farci rimborsare le 83 sterline che ci spettavano). Conclusa anche questa operazione, lasciamo la vettura al deposito fuori dal terminal, dove ci accoglie un addetto che in mezzo minuto controlla l’auto, ci scala il giorno aggiuntivo perché siamo arrivati in orario (16:48) e ci ridà la caparra per il carburante facendoci pagare solo la differenza per la kasko che avevamo deciso di fare in loco al ritiro – fortunatamente non utilizzata! Applauso al pilota!!! Grazie, troppo gentili.
Salutiamo la nostra compagna di viaggio Blue e saliamo sull’Airlink, bus a due piani che in mezz’ora ci porta in centro città. Già dai finestrini del pullman ci accorgiamo della bellezza e della regalità di Edimburgo, con i suoi antichi palazzi: sembra un unico enorme castello!
L’autista ci scarica alla stazione centrale nel cuore della città, e vediamo subito lo sciame di turisti che scorrazzano a destra e a manca. Nel mese di agosto qui ci sono tutti i festival possibili e immaginabili: dell’arte, del cinema, della musica… ma il più colorato è sicuramente il Fringe Festival, dove è possibile vedere artisti di strada esibirsi in ogni angolo e in centinaia di locali.
Il nostro obiettivo ora è quello di trovare l’hotel, che dista una decina di minuti a piedi dalla central station. Recuperata una mappa, ci dirigiamo subito all’alloggio dove ci facciamo una bella doccia e ci rilassiamo un po’. Usciamo intorno alle 19:30: l’aria è fresca ma con un po’ di sole si sta davvero bene. Percorriamo i saliscendi tipici della città e raggiungiamo The Royal Mile, cuore pulsante di Edimburgo. La bellissima via che porta al castello è contornata da antichi palazzi ed essendo quasi tutta pedonale è colma e popolata da una miriade di persone, buona parte delle quali si sta recando – come tante pecorelle – al Military Tattoo fuori dalle mura del castello.
Noi abbiamo i biglietti per domani sera (13 agosto) e ci godremo questo spettacolo musicale di bande di diversi eserciti da tutto il mondo, esibirsi in uno show che ci incuriosisce moltissimo. Vedremo come sarà.
Ci spostiamo appena fuori dal Miglio Reale per trovare un posticino per cenare. Troviamo un ristorante che cucina piatti tradizionali in prossimità del National Museum of Scotland e ci gustiamo delle ottime pietanze locali.
Con gli stomaci e il palato soddisfatti girovaghiamo per un po’ per le vie piene di pub e negozietti ormai in chiusura. Scattiamo qualche foto in notturna e facciamo vela verso il nostro alloggio, dove tra poco cercheremo di dormire per ricaricare le batterie per l’ultimo giorno e mezzo!
Good Night.
Ora locale 00:42.
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