"Dalle piazze regali alle vigne 🥂 scintillanti: il cuore della Francia ci accoglie" 🍇🏛️

Partenza da Strasburgo ore 9:40, dopo il recupero dell’auto in perfetto stile “agente 007”: salvataggio dal parcheggio sotterraneo, vecchi e bambini momentaneamente “dimenticati” in hotel per essere più agili. Ma prima, colazione da veri campioni, con il primo pain au chocolat ufficiale di Mesfin e Yared, accolto con approvazione unanime.
Direzione Nancy, elegante città della Lorena. Qui il colpo di fulmine è stato immediato: Place Stanislas, una delle piazze più belle d’Europa, patrimonio UNESCO, ci ha accolti con le sue cancellate dorate e le fontane monumentali di Nettuno e Anfitrite. Piccola curiosità: fu costruita nel XVIII secolo da Stanislao Leszczyński, re di Polonia in pensione e suocero di Luigi XV, per collegare la città vecchia alla città nuova… e far colpo sui francesi.
Attraversato l’Arc Héré fino a Place de la Carrière, ci siamo infilati nel Parc de la Pépinière, un’oasi verde nata come vivaio reale per gli alberi della città. Breve sosta alla Basilique Saint-Epvre, luminosa e silenziosa, prima di dedicarci alla vera missione: provare i Macarons de Nancy, inventati da due suore carmelitane nel 1793, quando si rifugiavano in città durante la Rivoluzione francese. Verdict: ottimi, ma anche le madeleines non scherzano.
Con 30° all’ombra e una bottiglietta d’acqua che ci è costata più dei macarons, abbiamo salutato Nancy e imboccato la strada verso Épernay, capitale dello champagne. La parlata di Mesfin in macchina ha raggiunto livelli epici, mentre Yared si è lanciato in barzellette a tema politicamente scorretto.



Dopo il nostro “lauto” pranzo in auto a base di snack (perché i braccini corti non vanno mai in vacanza), ci siamo concessi una rinfrescata veloce e poi via, direzione Rue de Champagne, dove in poche centinaia di metri si concentrano alcune delle maison più prestigiose del mondo. Qui abbiamo scoperto che anche se lo champagne è nato ufficialmente grazie al monaco Dom Pérignon nel XVII secolo, l’arte delle bollicine in zona era in fermento già prima.
Tra insegne storiche e cancelli dorati, abbiamo fatto tappa in alcune cantine… giusto il tempo di capire che lì il lusso non scherza: bottiglie da 12.000 € che ci hanno ricordato con eleganza che non siamo esattamente il target.
Yared, colpito più dalla fame che dallo champagne, è partito in modalità caccia al boccone. Simone, invece, Simone, dopo un falso allarme di assaggio “a 8 €” (spoiler: erano 23 € per 12 cl), ha deciso che era meglio farci girare tutta Épernay. Peccato che il mercoledì qui sia giorno di chiusura, e dopo tre giri panoramici ci siamo arresi al primo bistrot aperto– mercoledì è giorno di chiusura generale.
Cenetta più che dignitosa, con Simone finalmente soddisfatto dal suo calice di champagne autentico, mentre una pioggerella leggera rinfrescava la serata. La Dada ha centrato in pieno il conto della cena, ma la sfida continua: chi sarà il prossimo indovino?
E così, tra una piazza da re, macaron dal sapore antico e bottiglie di champagne dal prezzo da infarto, abbiamo archiviato anche questa giornata francese.
TAPPA
Km 362 - tempo 4 ore e 31 min
La pioggia di Épernay ha rinfrescato l’aria (e i nostri spiriti), e noi siamo rientrati con il passo lento di chi ha già in mente la prossima avventura.

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