Dalla regalità di Reims al primo assaggio di oceano 🌊


Sveglia alle 6:30 e colazione alle 7:00… diciamo che speravamo in qualcosa in più. Lasciamo il nostro hotel dalle camere “formato camper” (ma in fondo volevamo campeggiare, quindi va bene così) e facciamo tappa al Carrefour per rifornirci di “sano cibo da macchina”. Alle 8:50 siamo già in marcia verso Reims, a mezz’ora di strada, per vedere la città dove per secoli incoronavano i re di Francia.
Mesfin oggi parla più della guida turistica, probabilmente grazie alle due vittorie consecutive a Macchiavelli. Durante il tragitto, Yared si scatena in un’esibizione canora alla BTS, in un improbabile inglese ma l’entusiasmo è da 10 e lode.
A Reims, la Cattedrale di Notre-Dame ci accoglie in tutta la sua imponenza. Per quasi un millennio è stata il luogo delle incoronazioni dei re di Francia: gotica, ricchissima di dettagli, con oltre 2.300 statue tra cui il celebre Angelo Sorridente. Dopo una passeggiata nei viali curatissimi della città, tra aiuole precise come ricami, Mesfin alterna momenti di “adolescemenza” a commenti da critico d’arte, mentre Yared si dedica alla street photography come un professionista in missione.
💡 Curiosità – La Cattedrale, capolavoro del gotico francese, è stata costruita in poco più di 60 anni (un record per l’epoca!)
Dopo la parentesi regale di Reims, il viaggio ha preso il ritmo delle ruote sul velluto verde della Normandia. Tra canzoni di Sanremo improvvisate a squarciagola (più karaoke da autogrill che Festival dell’Ariston) e una collezione di snack “da sopravvivenza”, siamo arrivati a Rouen.
Qui, tra case a graticcio che sembrano dipinte a mano e la maestosa Cattedrale di Notre-Dame, musa ispiratrice di Monet che sfida il cielo, ci siamo persi volentieri nelle stradine medievali passando davanti al Gros-Horloge, visitiamo la Place du Vieux Marché dove fu giustiziata Giovanna d’Arco. Pausa pranzo in una boulangerie, dove io ho finalmente spuntato un’altra voce dalla mia lista di “piatti francesi da provare”: la quiche lorraine. Semplice, saporita, e perfetta per continuare a camminare senza sentirsi un’oca da foie gras.




Poi via, spinti dall’ansia “dai che scade il tempo” di Simone, verso Veules-les-Roses: uno dei borghi più belli di Francia, famoso per ospitare il fiume più corto del Paese – appena 1.149 metri. Passeggiamo tra mulini ad acqua, sentieri fioriti e casette pittoresche, fino a sbucare sul lungomare e, finalmente, ammirare per la prima volta l’oceano, con quel profumo salmastro che ti riempie i polmoni e ti fa capire che la Normandia è un mondo a sé.
💡 Curiosità su Veules-les-Roses: Nel XIX secolo fu meta prediletta di scrittori e pittori, tra cui Victor Hugo.
Stanchi ma felici, arriviamo al nostro alloggio: una vera fattoria normanna. Ad accoglierci c’è Philippe, il proprietario: un uomo dalle mille risorse, di quelli che ti raccontano - tutti rigorosamente in francese veloce - aneddoti sul territorio mentre ti mostra tutti i suoi animali liberi e felici. Qui Nonno Loris da il meglio di sé chiedendo se un maialino da compagnia fosse mangiabile a gennaio! L’atmosfera è autentica: odore di erba, silenzio interrotto solo dai galli in lontananza e quella sensazione di essere immersi nella campagna vera.
Serata sul lungomare di Fécamp, con una cenetta al tramonto mentre l’aria frescolina faceva capolino, costringendoci a tirare fuori le felpe. Anche stasera abbiamo depennato una specialità dalla lista: il camembert! 🍽️ Yared ha trovato la sua crêpe (ormai tappa fissa) e ha pure vinto il toto-conto, mentre ora, tra risate e carte in mano, si svolge il torneo di Macchiavelli. La sottoscritta vi saluta… domani ci aspetta un’altra avventura.
💡 Curiosità su Fécamp: La sua costa fa parte delle maestose falesie d’Alabastro, che si estendono per oltre 130 km.
Tappa 3: KM 430 tempo 5 ore e 40 min
"La Normandia ci ha accolti con il profumo dell’oceano e il sapore del camembert… e noi siamo pronti a giocarcela, carta dopo carta, fino all’ultima tappa."

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