Tappa 8: Tra pioggia e meraviglie bretoni 🌧️🏰

Pubblicato il 19 agosto 2025 alle ore 20:29

“Tra viuzze, spezie e rocce sul mare: la pioggia è solo un dettaglio di colore.”

Sveglia non troppo presto, ore 7:00. Dopo una settimana di viaggio comincia a emergere la vera sfida logistica: le mutande iniziano a scarseggiare e ci chiediamo con terrore cosa indosseremo domani. πŸ˜…

Dalla finestra il verdetto è chiaro: cielo grigio e pioggia in arrivo. E così possiamo finalmente depennare anche il “classico tempo bretone” dalla lista delle esperienze! Oggi persino il Doblò avrà diritto alla sua doccia gratuita. πŸš˜πŸ’¦

Per fortuna, la giornata parte con la colazione dei campioni: uova e bacon fumanti, profumo che ti sveglia meglio di qualsiasi sveglia. Mesfin non si accontenta e fa il bis, mentre Yared scopre con gioia che anche qui le crêpes con la Nutella non mancano mai.

Carichi di proteine, zuccheri e nuove energie, saliamo in macchina: destinazione Morlaix, terra di viadotti maestosi e storie di corsari.

La macchina è caricata alla meno peggio (ormai incastriamo i bagagli come pezzi di Tetris) e puntiamo verso Morlaix, cittadina che profuma di Bretagna antica. Appena arrivati, l’aria sa di mare e di vento, con un sottofondo celtico che fa sembrare tutto un po’ irlandese. Deja vu? Assolutamente sì: sembra di essere finiti a Dublino, ma con più crêpes e meno Guinness. 🍺πŸ₯ž

La strada si apre sulla costa e le sue lunghissime spiagge abitate solo da alghe e gabbiano, aprendo il finestrino dell'auto veniamo investi da pungente profumo di mare!

La vera sorpresa arriva quando entriamo in una delle famose case a “pondalez”. Queste abitazioni risalgono al XVI secolo e sono un unicum della zona: all’esterno sembrano normali case di pietra, ma all’interno custodiscono un cortile coperto che collega diversi ambienti tramite passerelle e scale a chiocciola in legno, come in un labirinto verticale.

Qui incontriamo un architetto in pensione, proprietario della casa e orgogliosissimo custode del suo gioiello. Nel giro di cinque minuti si trasforma in guida turistica: ci racconta – in un inglese creativo che capiamo solo a metà – di travi originali, segreti di costruzione e trucchi per mantenere queste strutture in piedi da secoli. Gli brillano gli occhi mentre spiega, come se ogni pietra fosse un pezzo della sua vita.

Passeggiata finale sotto la piogerella (con sauna inclusa negli impermeabili) e già Morlaix ci resta nel cuore: piccola, fiera e un po’ misteriosa, con le sue case che sembrano custodire storie mai raccontate.

πŸ’‘ Curiosità – Morlaix: nel XVII secolo la città prosperava grazie al commercio del tabacco e alle attività corsare. I mercanti locali trafficavano con le Americhe e i Caraibi, mentre i corsari brettoni proteggevano (e a volte “arrotondavano”) i traffici attaccando le navi nemiche. Non a caso, Morlaix divenne presto una delle città più ricche della regione.

Si riparte verso il Castello del Taureau. Dalla spiaggia rossa la vista è spettacolare: il forte emerge dal mare come una sentinella di pietra, costruito nel XVII secolo per difendere la baia dai corsari inglesi.

Ed ecco la mia personale disavventura: mi avventuro sugli scogli, ma sono scivolosi come sapone e, a un certo punto, mi ritrovo bloccata senza riuscire a scendere. Panico. Giusto il tempo di pensare “ecco, finisce qui” che Mesfin, agile come sempre, corre in mio aiuto e mi tira fuori dall’impaccio. Una scena a metà tra un dramma marino e una commedia all’italiana. 🎬

La nonna, nel frattempo, si improvvisa paladina degli oceani: parte in un salvataggio modello Greenpeace per liberare delle minuscole lumachine impiastricciate nella sabbia. 🌊🐚

Il nonno, invece, non perde il vizio: anche qui è riuscito a scovare un nuovo amico, chiacchierando come se fosse a casa sua davanti a un caffè. 🧒

Sul fondo della baia, un peschereccio lavora senza sosta: reti che si calano, l’odore salmastro che ti resta addosso per ore. Una cartolina viva e autentica della Bretagna più marinaresca.

E quando torniamo alla macchina, finalmente arriva anche lui: l’acquazzone bretone! πŸšΏβ˜” Un bello scroscio che ci lava tutti e ci permette di depennare un altro “must” del viaggio. βœ”οΈ

 

πŸ’‘ Curiosità – Castello del Taureau: costruito nel 1542, fu più volte ampliato e trasformato in fortezza difensiva, prigione e perfino scuola di vela. Oggi è visitabile in barca e resta uno dei simboli della baia di Morlaix.

Prossima tappa: Locronan, pittoresca cittadina medievale. Ma memori della giornata precedente, prima sfamiamo Yared: burrito per lui, french toast per noi – un’altra spunta sulla lista “to eat” βœ”οΈ. Simone, con il suo fiuto infallibile, trova un locale ancora aperto alle 15:00, quando ormai stava chiudendo tutto.

A pancia piena ci perdiamo tra le viuzze lastricate, dove le case di pietra sembrano rimaste ferme al tempo dei corsari. Incontriamo negozietti che vendono spezie da tutto il mondo e birre locali, e per un attimo ci sembra davvero di essere in un porto del Seicento. Yared, naturalmente, intasca l’ennesimo doblone ricordo.

Poi arriva il momento gelato: io e Simone apriamo le danze con gusti frutta finalmente seri πŸ“πŸ‹, e subito tutti ci seguiamo a ruota.

La pioggia va e viene, ma non ci rovina l’atmosfera. Prima di raggiungere l’alloggio ci fermiamo su una spiaggia che si affaccia sull’Atlantico, dominata da un monolite che ricorda gli uomini persi in mare durante una tempesta. Piedi nudi, acqua fresca, e una camminata un po’ buffa sulle rocce scivolose: un momento rigenerante che ci resta addosso. Nonno Loris, come sempre, non resiste: trova un sasso grande come la sua testa e lo porta trionfante fino all’auto.

Ad accoglierci nella chambre d’hôtes c’è la padrona di casa, che vedendo Yared e Mesfin ci fa mille domande sulla loro adozione: scopriamo così che anche lei, da donna single, ha adottato due bambini. Ci viene spontaneo sorridere: i genitori adottivi, in fondo, si riconoscono ovunque.

La serata si chiude con cena in auto solo noi quattro – pizzetta improvvisata con vista oceano e sole al tramonto – mentre i nonni restano in camera a rilassarsi. Poi doccia, macchiavelli per tutti, e un temporale che fuori scandisce la nostra buonanotte. 🌩️

πŸ’‘ Curiosità – Locronan
Considerato uno dei “Plus Beaux Villages de France”, Locronan deve il suo nome a San Ronan, un eremita irlandese che si stabilì qui nel V secolo. Nel Medioevo la cittadina prosperò grazie alla tessitura della tela di lino: era così pregiata che veniva usata persino per le vele delle navi della Compagnia delle Indie.
Oggi, con le sue case di granito perfettamente conservate e l’assenza di fili elettrici a vista, sembra un set cinematografico a cielo aperto: infatti è stata scelta come location per diversi film storici.

 

KM 192 - TEMPO 4:08

βš“ “Pioggia, maree e nuove scoperte: anche fradici, la Bretagna resta una meraviglia.”